Top Music Italia incontra gli Aedos Cluster of the Waterfall
Come avete scoperto la vostra passione per la musica? C'è stato un momento specifico che vi ha spinti a intraprendere questa carriera?
Durante il periodo dell’università, tutto era difficile e complicato. La musica non lo era e quindi probabilmente quella sembrava essere per noi la strada più giusta.
Qual è stata la vostra ispirazione principale nel creare la vostra musica?
La musica che c’era intorno a noi non ci faceva impazzire e quindi era necessario inventarne una che lo facesse. Ora siamo spesso considerati pazzi e pensiamo che a volte potrebbe essere quasi un complimento.
Quali sono i temi o le esperienze che solitamente affrontate nelle vostre canzoni?
Raccontiamo favole, stranezze e storie surreali. Abbiamo abbandonato l’idea della classica canzone che parla dell’amore che funziona male, per lasciare spazio a luoghi e personaggi che non esistono, per raccontare così qualcosa di nuovo. Oggi possiamo dire che questi personaggi siano diventati più reali che mai.
Qual è il processo di scrittura della vostra musica? Da dove traete ispirazione per i testi e le melodie?
Di solito si parte da una melodia, da un suono, per poi esplorare varie atmosfere e vari linguaggi… Tuttavia se il leader del gruppo non “ci” vede colori o immagini, non se ne fa niente.
Avete avuto modelli o artisti che vi hanno influenzato nella vostra carriera musicale?
Fare una lista di grandi nomi, più o meno conosciuti, servirebbe solo a creare dei limiti concettuali, inquadrandoci e omologandoci ad un genere o uno stile definito. É invece qualcosa di molto diverso, che ormai prende spunto, il più delle volte da cose che sono lontane e diverse dalla musica stessa. Possiamo dire che tutto quello che abbiamo ascoltato nel tempo ovviamente ci ha influenzati in maniera innegabile e si percepisce nelle note, i fraseggi, i ritmi con cui traduciamo le nostre idee. Allo stesso tempo, allontanarci da questi punti di riferimento, facendo della ricerca e della sperimentazione, rappresenta per noi un modo per ringraziare quelli che sono stati la scintilla di questo fuoco, che dopo tanto tempo, fa ancora fatica a spegnersi.
Qual è stata la vostra performance più memorabile o emozionante finora?
Concerto a Piazza del Gesù a Napoli nel 2014, come ospiti dell’OLE.01 Festival, in cui sono stati eseguiti tutti i brani del nostro primo album, di fronte ad un pubblico molto attento e coinvolto. Si è creata della magia quella sera. Sicuramente prende posto nella hall of fame delle esperienze più emozionanti quella di Sanremo Rock, tutt’ora in corso e che culminerà con l’esibizione del 6 settembre 2023 (e perché no anche del 9) sul palco dell’Ariston.
Come descrivereste il vostro stile musicale? C'è un genere specifico in cui vi identificate o siete aperti a sperimentare diversi generi?
Ogni canzone ha il suo suono, ogni scena delle nostre storie ha il suo vestito cucito su misura, imponendo con forza la propria identità. In quello che facciamo, non solo siamo aperti a sperimentare diversi generi, ma lo riteniamo addirittura necessario, poiché sarebbe impensabile descrivere migliaia di concetti diversi (con tutte le emozioni che da questi scaturiscono) usando un’unica maschera.
Qual è il messaggio che volete trasmettere attraverso la vostra musica?
Si parla di vari temi all’interno delle nostre canzoni e tutti servono a dare un punto di vista neutrale e quanto più lontano da stereotipi o da luoghi comuni a sostegno di questi. Non viene mai fatto in maniera diretta, bensì tutto viene nascosto all’interno delle parole, che lo contengono come uno scrigno.
Come gestite il bilanciamento tra la vostra vita personale e la carriera musicale?
Vanno di pari passo e sono strettamente connesse l’una all’altra. Sarebbe assurdo scindere le due cose in quanto inevitabilmente la persona verrà sempre, in qualche modo, influenzata da ciò che fa. Ovviamente quando si raggiunge la condizione di poter vivere di sola musica, i parametri cambiano e tutto propende verso una visione creativa in tutto quello che si vive. Fino a quel momento è un po’ come aspettare di vincere la lotteria.
Qual è il vostro sogno nel mondo della musica? Ci sono obiettivi che desiderate raggiungere?
Il nostro sogno è quello di creare un impatto duraturo attraverso la nostra musica, di suonare in luoghi straordinari e di connetterci con persone di tutto il mondo. Vogliamo continuare a crescere come musicisti e ad esplorare nuove frontiere sonore, condividendo il nostro messaggio con chiunque sia disposto ad ascoltarlo.